Carcinoma anaplastico della tiroide: gestione e nuove terapie (aggiornamento 2025)

Dr.Vincenzo Piazza – Specialista Endocrinologo

Carcinoma anaplastico della tiroide: gestione e nuove terapie (aggiornamento 2025)

Introduzione

Il carcinoma anaplastico della tiroide (ATC) rappresenta meno dell’1–2 % di tutti i tumori tiroidei, ma è responsabile di oltre il 50 % dei decessi correlati a neoplasie tiroidee. È una forma altamente aggressiva, caratterizzata da rapida crescita locale, invasione delle strutture cervicali e frequente metastatizzazione a distanza. La sopravvivenza mediana rimane inferiore a 6 mesi, rendendolo una delle neoplasie solide più letali.

Diagnosi e stadiazione

Alla diagnosi, la maggior parte dei pazienti presenta malattia localmente avanzata o metastatica. La biopsia con analisi molecolare è oggi imprescindibile: l’identificazione di mutazioni target (BRAF V600E, RET, NTRK, ALK) consente l’accesso a terapie mirate efficaci. La TC cervico-toracica, la PET/TC e la valutazione della via aerea sono parte integrante della stadiazione e della pianificazione terapeutica.

Approccio terapeutico multidisciplinare

Le linee guida più recenti (ATA 2021; ESMO e NCCN 2024) raccomandano un team multidisciplinare composto da chirurgo endocrino, oncologo, radioterapista, anestesista e palliativista. L’obiettivo principale è il controllo locale e il mantenimento della pervietà delle vie aeree.

Trattamento chirurgico

La resezione chirurgica radicale (R0/R1) è indicata solo nei casi potenzialmente operabili, seguita da radioterapia post-operatoria con eventuale chemioterapia concomitante. Nei casi inoperabili alla diagnosi, la chirurgia palliativa (tracheotomia, debulking) viene riservata ai pazienti con rischio imminente di ostruzione respiratoria.

Radioterapia e chemioterapia

La radioterapia a intensità modulata (IMRT) rappresenta lo standard nel setting postoperatorio o per il controllo locale della malattia non resecabile. La chemioterapia tradizionale ha efficacia limitata. I regimi più utilizzati includono paclitaxel ± carboplatino o doxorubicina, ma le risposte sono spesso transitorie. Tuttavia, la chemioterapia può essere utile in combinazione con la radioterapia o come ponte verso terapie mirate.

Terapie mirate e immunoterapia

Negli ultimi anni, l’introduzione di terapie a bersaglio molecolare ha profondamente cambiato la gestione dell’ATC:

Queste strategie rappresentano la nuova seconda linea raccomandata (o prima linea se mutazione nota).

Gestione palliativa e supportiva

Nei casi refrattari o in rapido deterioramento clinico, l’obiettivo diventa il controllo sintomatologico: radioterapia palliativa, gestione del dolore, supporto respiratorio e nutrizionale. Le cure palliative devono essere integrate precocemente.

Prospettive future

Le nuove linee guida sottolineano l’importanza di:

I risultati dei trial in corso definiranno ulteriormente il ruolo delle combinazioni lenvatinib–pembrolizumab e BRAF/MEK–PD-1.

Conclusioni

Il carcinoma anaplastico della tiroide, un tempo intrattabile, sta vivendo un’evoluzione terapeutica significativa grazie alla medicina di precisione. L’identificazione precoce delle mutazioni target e l’uso combinato di terapie mirate e immunoterapia hanno migliorato la prognosi in sottogruppi selezionati, spostando il paradigma da un approccio puramente palliativo a uno sempre più personalizzato.

Bibliografia essenziale

American Thyroid Association Guidelines for ATC, Thyroid 2021

NCCN Guidelines v.2024 – Thyroid Carcinoma

ESMO Clinical Practice Guidelines 2024

Subbiah V. et al., Lancet Oncol 2023; Nat Rev Endocrinol 2024

Brose M.S. et al., J Clin Oncol 2024