TIROIDE E COLESTEROLO

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MICROBIOTA INTESTINALE NELLE TIROIDITI E MALATTIE AUTOIMMUNI
 
LA TIROIDITE DI RIEDEL (E PATOLOGIE IgG4 RELATED)
 
PUNTEGGI PREDITTIVI DI PATOLOGIA AUTOIMMUNE TIROIDEA
 
MARKERS DI RISPOSTA TISSUTALE ALLA TERAPIA SOSTITUTIVA CON L-TIROXINA
 
 
 
 
 
 
 
Articolo Dr. Piazza - L'opinione personale n.3 - febbraio 2020
 
Articolo Dr. Piazza - L'opinione personale n.2 - febbraio 2016
 
"Medicina Metropolitana" - Periodico di Informazione per la Salute ed il Benessere Anno I - Gennaio/Febbraio 2013
 
"Medicina Metropolitana" - Periodico di Informazione per la Salute ed il Benessere Anno V - Numero 1 - Marzo 2011
 
"Palermo Medicina Metropolitana" - Periodico di Informazione per la Salute ed il Benessere Anno 3 - Febbraio 2009 - Autorizzazione: Tribunale di Palermo in corso
 
"Palermo Medicina Metropolitana" - Periodico di Informazione per la Salute ed il Benessere - Anno 2 - n. 2 - Giugno 2008
 
"Palermo Medicina Metropolitana" - Periodico di Informazione per la Salute ed il Benessere - Anno 1 - n. 1 - Settembre 2007
 

 

 

E’ noto che gli ormoni tiroidei controllano e regolano l’assetto lipidico e delle lipoproteine plasmatiche. In presenza di ipotiroidismo conclamato o anche sub-clinico è possibile il riscontro di ipercolesterolemia. Di contro, in caso di ipertiroidismo, non è infrequente il riscontro di ipocolesterolemia.

L’ipotiroidismo è causa frequente di ipercolesterolemia secondaria e pertanto andrebbe sempre ricercato in tutti i soggetti dislipidemici, specie se di non chiara origine genetica. La prevalenza dell’ipotiroidismo negli ipercolesterolemici è ampiamente variabile, a seconda degli studi, dall'1,4% al 13,3% a seconda dei criteri di definizione dell’ipotiroidismo ed all’inclusione o meno dell’ipotiroidismo sub-clinico.


Colesterolo Colesterolo HDL ed LDL Metabolismo del colesterolo

Nell’ipotiroidismo conclamato la composizione e il trasporto delle lipoproteine è severamente alterato con presenza di:

  • Ipercolesterolemia
  • Marcato aumento delle LDL (low density lipoproteins)
  • Aumento delle apolipoproteine B (apoA)
  • Riduzione del numero dei recettori epatici per le LDL con diminuzione della loro clearance
  • Le HDL (high density lipoproteins), nell’ipotiroidismo conclamato, sono normali o spesso aumentate per una riduzione dell’attività della CEPT (Cholesteryl-ester transfer protein) e della lipasi epatica che sono tutti enzimi regolati dagli ormoni tiroidei
  • La bassa attività della CEPT e più specificamente dell’HL provoca un ridotto trasporto degli esteri di colesterolo dalle HDL alle VLDL (very low density lipoprotein) e alle IDL (intermediate low density lipoproteins) e da HDL ad HDL
  • Inoltre l’ipotiroidismo aumenta l’ossidazione del colesterolo plasmatico principalmente perché è alterato il pattern di captazione del colesterolo che risulta aumentato.
  • Il consumo di ossigeno cardiaco è ridotto con aumento delle resistenze periferiche e riduzione della contrattilità miocardica con possibile insorgenza di ipertensione diastolica. Inoltre l’ipotiroidismo è associato a disfunzione endoteliale e aortosclerosi, tutti fattori di rischio cardiovascolare, che, associati all’ipercolesterolemia, possono promuovere aterosclerosi multidistrettuale aumentando così il rischio di ictus, infarto e panangiosclerosi obliterante.

Di contro nell’ipertiroidismo si verifica:

  • un'aumentata escrezione di colesterolo, un aumentato turnover delle LDL con riduzione del Colesterolo totale e del Colesterolo LDL, con possibile riduzione delle HDL.

Anche l’ipocolesterolemia può provocare danni alla salute.
Infatti il colesterolo è fondamentale assieme ai fosfolipidi per la costituzione delle membrane cellulari e organulari cellulari regolandone l’integrità e la permeabilità. Parte del colesterolo viene coniugato ad ac colico necessario per la formazione dei Sali biliari, necessari per l’assorbimento e la digestione dei grassi. Inoltre il colesterolo è necessario per la sintesi ormonale nei surreni, ovaie e testicoli per la produzione di importantissimi ormoni corticosurrenalici, testosterone, progesterone, estrogeni, androgeni etc.
Il precursose del colesterolo, lo squalene, inoltre, impedisce negli strati superficiali della cute l’evaporazione dell’acqua, conferendone resistenza verso parecchi agenti chimici.
Ne deriva che anche l’ipocolesterolemia è associata ad un aumento di mortalità dovuta a depressione, cancro e malattie respiratorie. Non è chiaro però se l’ipocolesterolemia è di per sé responsabile di queste malattie o ne rappresenti solo una conseguenza, comportandosi quindi come semplice marker di scarsa salute e come fattore di rischio. Le neoplasie maligne, per esempio danno ipocolesterolemia. Bassi livelli di colesterolo sono associati a compromissione dello stato di salute e declino funzionale soprattutto nei pazienti anziani e ospedalizzati.
L’azione degli ormoni tiroidei sulla Lp(a) è dibattuta e controversa essendo riportati dati sulla possibile diminuzione o non variazione a seconda dei gruppi di studio e dovuta al polimorfismo genetico della apo a.
Per i motivi su esposti sarebbe utile screenare gli ipercolesteriolemici per ipotiroidismo, magari con il solo dosaggio del TSH, prima di iniziare il trattamento con statina.
Soprattutto perché l’ipotiroidismo non trattato e misconosciuto può favorire la rabdomiolisi indotta da statina. Inoltre la sola terapia con L-tiroxina, può essere sufficiente, negli ipotiroidei, a normalizzare il colesterolo, senza necessita della statina. L’ipotiroidismo conclamato si accompagna spesso a mialgie o a miopatia con elevazione della CPK . In queste condizioni, iniziare una statina, senza avere normalizzato la funzione tiroidea è controindicato, pena il rischio di rabdomiolisi con elevazione della CPK > di 10 volte il limite max della norma. In uno studio olandese la prevalenza di ipotiroidismo si attesta intorno al 4,2% e gli autori raccomandano lo screening per ipotiroidismo e IRC prima di iniziare la terapia ipocolesterolemizzante con statina.

 

 

 
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